È indicato con la sigla “2018 VG18” ed è il pianeta più distante dal Sole. Ma FAROUT è anche il nostro festival dedicato alla creazione contemporanea.

Performance, installazioni, interventi di arte pubblica, danza e teatro; ma anche concerti, feste, conversazioni tra artist e pubblico, tra corpi e spazio. Questo è FAROUT: Letteralmente, “molto lontano, non convenzionale, non abituale”. Una grande esperienza collettiva, a partire dalla trasformazione degli spazi ex—industriali di BASE in palcoscenici e percorsi di incontro tra artist e pubblico, tra corpi e spazio. Nuove estetiche per radicarsi in un mondo contemporaneo, da guardare da molto, molto lontano.

TUTTE LE EDIZIONI:

2023 — LONG STORY SHORT

Opere come atti di resistenza e di liberazione di corpi, parole e rappresentazioni.
Discipline slabbrate e mischiate hanno messo al centro le storie minuscole contro la Storia Maiuscola, indagando la possibilità concreta che narrazioni plurali producano futuri plurali.

W / Soukaina Abrour — Katerina Andreou — Valentino Barrioseta e Steve Happi — Jacopo Benassi e Kinkaleri — Daniel Blanga Gubbay — Neunau — Chiara Paris — Pietro Porro — Valentina Ragno — Silvia Calderoni e Ilenia Caleo — Elisabetta Consonni — Corps Citoyen — Giulia Crispiani — Tomas Gonzalez e Igor Cardellini — Dario Moroldo e Eva Geatti — Bush Hartshorn/Teatro di Sardegna — Marie-Caroline Hominal — Kaleider — Göksu Kunak e Giulia Mengozzi — Sara Leghissa, Marzia Dalfini e Maddalena Fragnito — Enrico Malatesta e Chiara Pavolucci — Metrocubo — Mombao — Giorgia Ohanesian Nardin — Lucia Palladino — Lester Mann b2b Mattia Dambrosio, Rabii Brahim + Agnesoride + Chickpea — Parra for Cuva e Tamati — Zoe Romano — Fabrizio Saiu — Samara Editions / Jenna Sutela e Kate McIntosh — Adama Sanneh e Gabriela Gomez-Mont — STAN / Atta Nasser e Scarlet Tummers — Benno Steinegger e Jovial Mbenga — Lwando Xaso e Nana Akosua Hanson, Ilaria Speri, Olena Rosstalna, Rowan Roydon Pybus — ZimmerFrei / Anna de Manincor, Massimo Carozzi e Maria Caterina Frani, Davide Pepe, Fabio Sajiz — ubibroki — Elisa Zuppini e M.E.S.H.

2022 — NOTIMENOSPACE

Un festival time-specific che si interessa al tema del tempo e cerca di abitarlo: opere che dilatano, definiscono, annullano, esaltano la nostra percezione del tempo che passa.
Giorni e ore sono passati in un lampo: tempi condensati, dilatati, anacronistici, accelerati, interrotti, fermati e sprecati — tempo condiviso e vissuto.

W / 600 HIGHWAYMEN / Sardegna Teatro — Leonardo Caffo — CORPS CITOYEN — Valerio Sirna e Leonardo Delogu / DOM- — Effetto Larsen — Elisabetta Consonni — Cosimo Ferrigolo e Gaia Ginevra Giorgi, Edoardo Lazzari / Extragarbo — F. De Isabella — Belinda Annaloro, Antoine Defoort, Julien Fournet, Halory Goerger, Sébastien Vial / France Distraction — Gianmaria Borzillo — Giorgia Ohanesian Nardin —Emanuele Braga e Gabriella Riccio / Institute of Radical Imagination & Anna Rispoli — Kaleider — Grandbrothers, Sofia Kourtesis, Fabio Monesi, Marta Del Grandi / LE CANNIBALE — Lucia Palladino — Maddalena Fragnito e Valeria Graziano — MOMBAO — Muta Imago — Nobody’s Indiscipline — NONE collective — Emke Idema, Marie Groothof e Doke Pauwels / School of Unlived Worlds — Silvia Costa e Nicola Ratti

2021 — TERRA!

Nuovi modelli di co-abitazione, co-creazione e co-esistenza tra artist, natura, città e comunità. Ad inaugurare la prima edizione, l’artista britannico Luke Jerram, conosciuto in tutto il mondo per le sue installazioni uniche e suggestive. Jerram ha portato a BASE Gaia, la sua installazione della Terra.

W / Anna Rispoli / Martina Angelotti — Corps Citoyen — DOM_ / Leonardo Delogu — Effetto Larsen — Elisabetta Consonni — Francesca Grilli — Giorgia Ohanesian Nardin — Leonardo Schifino / Extragarbo — Lotte van den Berg / Daan’t Sas — Luke Jerram — NONE Collective — Ruggero Franceschini / Zelda Soussan — Seth Honnor / Kaleider — Threes / Jacopo Jenna

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