Nuovo Grand Tour

di Redazione

Nuovo Grand Tour è un progetto di residenza per giovani talenti europei sotto i trent’anni che si svolge in Italia e in Francia, realizzato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, in collaborazione con l’Istitut Francais e l’Istituto di Cultura Italiano a Parigi. Il programma artistico su larga scala promuove il dialogo culturale e i valori europei di scambio e condivisione.
Il Nuovo Grand Tour traccia una simbolica “mappa del cuore”, che riflette i legami culturali, forti e duraturi, tra l’Italia e la Francia rivisitando la tradizione storica del Grand Tour che, nei secoli XVII e XVIII, permetteva a giovani intellettuali, artist e scrittor in Europa di viaggiare alla scoperta del patrimonio artistico della penisola e di perfezionare la propria formazione. 

L protagonist di Nuovo Grand Tour: Yosra Tourki, Eléa Jeanne Schmitter, Christopher Amm, Rosalie Piras, Elisabeth Verrat e Alban Magd. 

il progetto di Yosra Tuorki, Takbir, è una performance collettiva, una discussione aperta, in cui tutti rispondono ad ALLAHU AKBAR cercando di scoprire la bellezza di quel momento. Un invito al residenti, al artist e alla comunità di BASE a decostruire collettivamente i pregiudizi legati a espressioni specifiche, un tempo percepite come simboli di odio, ma che hanno il potenziale per assumere un nuovo significato linguistico e semantico. Sviluppando una performance sonora incentrata sul “Takbir”, per ripristinare il suo potere positivo e la sua magnificenza.

Eléa Jeanne Schmitter ha lavorato ad un nuovo progetto che cerca di definire le mascolinità nello sport: la storia “ufficiale” dello sport moderno è stata in gran parte scritta da uomini, per uomini e sugli uomini. Negli anni ’80, la teoria critica femminista ha portato a un cambiamento nella ricerca, con gli studiosi che hanno evidenziato come lo sport costruisca e rafforzi le relazioni di potere basate sul genere. Ancora oggi, la forza richiesta da molti sport è letta come prova materiale materiale e simbolica della superiorità biologica degli uomini. La ricerca sarà il punto di partenza per un’esplorazione visiva e performativa all’interno della residenza.

 

Christopher Ammvisual artist, utilizza murales, disegni, libri d’artista, opere su carta, oggetti e film. Amm ha lavorato al progetto Circolare in una rete di linee che s’intersecano. Nel suo lavoro e nelle sue collaborazioniconferenze e produzioni teatrali – si interroga sulle correlazioni esistenti tra le arti e le questioni sociali e storiche.

 

Rosalie Piras si occupa di progettazione di spazi e oggetti, lavorando sul concetto di design sociale. Si interroga su modi alternativi di abitare la città nel quotidiano. Crea spazi comuni, moduli effimeri, favorevoli all’incontro, alle interazioni sociali legate al territorio, ai suoi abitanti, ai loro desideri e ai loro bisogni. Durante la residenza ha lavorato ai progetti, “Il gioco dell’emancipazione e del caso” e “Il forno comune”, due giochi urbani all’interno del progetto “Come possiamo incontrarci?“.

in collettivo Elisabeth Verrat – artista e fotografa – e Alban Magd. Abbiamo unito la nostra pratica di artist e designer da quando ci siamo incontrati al Padiglione Bosio di Monaco. Vogliamo esplorare e scoprire le città, confrontarci con la loro storia. Cerchiamo di creare un dialogo tra l’arte, la città e i suoi abitanti, proponendo una nuova lettura della storia della città. Le nostre opere, sculture che emergono dalle forme esplorate sul territorio, sono esposte in situ”. Durante la loro residenza, hanno lavorato al progetto: “98800, resurgens-résurgences-rinascita” 

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