In practice. Architects Against Housing Alienation” (AAHA)

by AAHA – The Canadian collective Architects Against Housing Alienation (Adrian Blackwell, David Fortin, Matthew Soules, Sara Stevens, Simoogit Saa Bax Patrick Stewart and Tijana Vujosevic). Originally published on The Architectural Review in Sep 2023

Camminando per le strade del centro di qualsiasi grande città in c/a/n/a/d/a, si possono vedere persone che vivono sui marciapiedi, sotto le autostrade e nei parchi.

Lungi dall’essere anomalie isolate o aberrazioni in un sistema altrimenti funzionante, questi villaggi di tende rivelano il vero stato del sistema abitativo, che ha scarsa considerazione per coloro che occupano la fascia più bassa dello spettro economico. Sebbene la c/a/n/a/d/a sia una nazione ricca, l’inaccessibilità delle sue abitazioni ha causato un declino della proprietà della casa, a lungo considerata un pilastro di una società di coloni stabile e prospera. Il panorama abitativo è cambiato drasticamente negli ultimi anni ed è ora caratterizzato da degrado, carenza di alloggi, precarietà e mancanza di alloggio; la crescente finanziarizzazione degli alloggi, in particolare di quelli in affitto e per le persone anziane, incide sul costo della vita, sulla salute e sulla qualità della vita, e aumenta gli sfratti e gli spostamenti, con un impatto sproporzionato sulle persone emarginate.

(…) Oggi le case sono concepite come beni scambiabili. Seguono le regole della speculazione immobiliare
-speculazione immobiliare, in modo da poter accumulare ricchezza ed essere facilmente scambiate a scopo di lucro. Ciò si traduce in ambienti razzisti, sessisti e classisti, che si esprimono soprattutto nelle barriere strutturali alla proprietà della casa che devono affrontare le persone di razza, le donne e altri gruppi emarginati. L’alienazione abitativa priva in modo sproporzionato molte persone del potere di determinare da sé i mezzi per la propria sopravvivenza e il proprio benessere. La produzione abitativa orientata al profitto dipende quasi sempre dallo sfruttamento della manodopera e dal degrado dell’ambiente attraverso costruzioni insostenibili e l’estrazione di risorse.

(…) Spesso si pensa che questi problemi siano al di là della portata dell’architettura. Ma l’architettura è un costrutto sociale, culturale, politico e materiale che è al centro del ‘sistema’ abitativo, e questa centralità presenta un’enorme capacità di azione e opportunità. Nato da questo paradosso tra intrattabilità e opportunità, Architects Against Housing Alienation (AAHA) è un collettivo che abbiamo creato nel 2021 per sensibilizzare e creare un cambiamento intorno ai problemi intrinseci e attuali del sistema abitativo nel luogo ora noto come Canada, e per dare agli architetti la possibilità di progettare un futuro più equo. La campagna inaugurale dell’AAHA è “Not for Sale!” e attualmente occupa il Padiglione canadese della Biennale di Venezia come sede temporanea. L’obiettivo della campagna è porre fine all’alienazione degli alloggi. (…)

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