Estratti da un testo scritto dal filosofo Emanuele Coccia per la Triennale di Milano del 2020, che riflette sul concetto di ecologia e di casa.

di Emanuele Coccia

(…) Sars-Cov-2, questa minuscola creatura fiabesca (o meglio SF) non ha ucciso centinaia di migliaia di vite, ma ha anche causato il suicidio della vita politica come l’abbiamo conosciuta e praticata per secoli. Ha costretto l’umanità ad avviare uno strano esperimento di monachesimo globale: siamo tutti anacoreti che si sono ritirati nel loro spazio privato.

Ci restano le nostre case: non importa che siano piccole o grandi, appartamenti o case vere e proprie. Tutto è diventato casa. Il che non è necessariamente una buona notizia. Le nostre case non ci proteggono. Possono ucciderci. Si può morire per eccesso di casa.
La casa è stata la nostra ossessione per secoli. Ci viviamo, ci passiamo molto tempo. E soprattutto, vediamo case e abitazioni ovunque, pretendiamo che tutte le creature non umane abbiano un rapporto con lo spazio equivalente a quello che noi chiamiamo casa o abitazione.

Uno dei risultati e delle prove di questa ossessione per la casa è l’ecologia. L’ecologia non è la scienza che cerca di studiare il rapporto reciproco di tutti gli esseri viventi tra loro e di questi con il loro ambiente, ma anche e soprattutto la proiezione ideologica di questa ossessione domestica sugli esseri non umani. Già a causa del suo nome – “ecologia” significa letteralmente “scienza della casa” – tutta l’ecologia è dominata da questa metafora.

(…) L’immagine del nucleo familiare si è rivelata utile perché ha espresso immediatamente l’evidenza e la necessità di una relazione reciproca tra tutti i viventi: tutti fanno parte di un’enorme casa e di un’immensa famiglia. Tuttavia, è anche problematica. Innanzitutto, questa immagine è il cuore di tutto il patriarcato. L’ecologia non se ne rende conto, ma continua a essere in sostanza una mitologia patriarcale, a prescindere da tutti gli sforzi compiuti dalle ecofemministe. Nell’antichità come oggi, la casa è uno spazio in cui una serie di oggetti e individui rispettano un ordine, una disposizione che mira alla produzione di un’utilità e che è soggetta al potere di un individuo. Dire che la vita sul pianeta è una grande casa significa che rispetta quell’ordine e che ogni elemento che la compone produce una forma di utilità in virtù di quell’ordine. Da questo punto di vista l’ecologia condivide con l’economia capitalistica la stessa origine, lo stesso vocabolario e la stessa struttura concettuale. L’ecologia non ci salverà mai dal neoliberismo. (…)

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