Il karaoke più grande in italia, con un tour in 10 città italiane dice puoi cantare sul palco con una band i più grandi successi indie, e non solo… da Tananai a Calcutta a Gazzella, Pinguini Tattici, Thegiornalisti e tanti… un karaoke con una band sul palco che suona e canta insieme al pubblico. Ogni serata ha una sua scaletta dalla quale il pubblico può scegliere cosa cantare prenotandosi in location avvicinandosi al palco 15′ prima del live.
A seguire il dj set indie club di FABIO NIRTA.
Tag: musica
KARAOKE INDIE MILANO + INDIE CLUB PARTY
MOMBAO LIVE @Volvo Studio Milano
Buio, un cerchio di persone, due epicentri sonori. Suoni ancestrali. E una voce, che diventa tante.
Un rituale techno/punk in cui il pubblico è coinvolto e passa da uno stato di ascolto a una danza collettiva.
Parra for Cuva (live), Tamati
Un evento dalla natura trasversale tra musica e arte, incontro tra modernità, sperimentazione, classicità, spaziando tra musica elettronica, pop e contemporanea. Per l’occasione ospiteremo, per la prima volta a Milano, l’attesissimo live del musicista berlinese Parra for Cuva. Ci aspetta un vero e proprio viaggio sonoro originale dove l’elettronica si mescola a sperimentazioni emozionali sulla pista da ballo con suoni acustici ed etnici provenienti da tutti i continenti. Un ingresso in un mondo multiculturale e pieno di diversità, in tutti i suoi diversi colori, culture e credi: campane, flauti, kalimba, tamburi, melodie tradizionali si incontrano con sintetizzatori, ritmi elettronici e bassi.
A continuare le danze il djset di Tamati, resident di Le Cannibale, con i suoi suoni elettronici, house e disco.
Femenine – L’organic music di Julius Eastman
“Quello che sto cercando di ottenere è essere quello che sono al massimo: Nero al massimo, musicista al massimo, omosessuale al massimo.”
– Julius Eastman, 1976
Compositore dal potere visionario, cantante con una voce di basso cavernosa, collaboratore di artisti del calibro di Meredith Monk e Pierre Boulez, Julius Eastman è stato a lungo colonna portante della scena musicale di New York. Le sue opere tentacolari e propulsive avevano titoli che andavano dal provocatorio come “Evil Nigger”, all’ammiccante “Se sei così intelligente, perché non sei ricco?”. Eppure è morto in solitudine e la sua musica è stata per anni dimenticata da tutti, fino a questi ultimi anni.
Di Eastman va in scena la prima produzione italiana del brano Femenine del 1974, realizzata a cura del Centro d’Arte di Padova nel 2022, e poi ritrasmessa su Radio3 Suite pochi mesi dopo. Il brano è emblematico del personalissimo stile compositivo di Eastman, in grado di incrociare alea, pop e minimalismo.
ONCE MORE
ONCE MORE è una performance che si sviluppa nella relazione fra due soggetti, in un continuo confronto senza freni. Un display concertistico dove corpo, suono e parola sono assunti come elementi imprevedibili della composizione. Sullo stesso piano luce, buio e immagine si stratificano come partitura ritmica in un vortice circolare in cui anche ciò che il corpo produce si sottrae, in favore di un unico movimento performativo. L’occhio imperscrutabile della macchina fotografica, nella sua meccanica soggettività, registra i contorni di ciò che accade, ridefinendone la percezione. ONCE MORE è caos, estasi e libertà.
Métron Extended
All’incrocio tra una sessione di allenamento e un concerto, la performance Métron Extended si concentra sulla relazione tra azione fisica, ambiente e suono: da una parte un algoritmo di sintesi vocale, dall’altra una voce umana guidano performer e pubblico in un esercizio percettivo che intreccia la visione all’ascolto e alla memoria.
AND THE COLORED GIRLS SAY: DOO DA DOO DA DOO DA DOO
And The Colored Girls Say: Doo Da Doo Da Doo Da Doo è un’indagine coreografica sul margine scenico come metafora del margine sociale.
Mettendo in scena l’anonimato delle coriste background nella cultura pop musicale americana, si delinea come un chiaroscuro di corpi e di voci all’ombra della ribalta. È un concerto di voci non in capitolo, di seconde voci, comparse e sfondi. È uno show senza la star, è quello che sta attorno all’oggetto messo a fuoco in un’immagine, è il bianco attorno alle parole scritte. È tutto quello che sta oltre una linea di margine e a cui non è dato entrare nella luminosa zona delle luci della ribalta.
È necessaria un’intenzione precisa per distinguere i cori delle cantanti background di una canzone e isolarli dalla voce principale, così come per notare gli sfondi e tutto ciò che sta attorno ad un oggetto posto al centro e su cui si rivolge la nostra attenzione. È indispensabile attivare quella che l’architetto Juhani Pallasmaa chiama visione periferica, abilità naturale di ciascuno di noi, impigrita però da una secolare educazione alla vista prospettica indirizzata verso un centro-punto di fuga egemonico a cui viene diretta la nostra attenzione. È questa visione periferica che ci fa notare il margine, dove si coltiva il proprio orizzonte nel limite circoscritto di piccoli movimenti e ritmi stabiliti, dove si rimane elementi secondari, controparte di altri protagonisti, accessorio, periferia. È in quel margine che vive un’umanità generativa.
And The Colored Girls Say: Doo Da Doo Da Doo Da Doo (da Walking on the wild side di Lou Reed) è una dichiarazione d’amore verso tutto questo. È un “Elogio del margine” (b.h.)
LE CIRQUE ASTÉROÏDE
“Durante il lockdown della primavera 2020, mi sono trovata di fronte a un cantiere dove gli operai stavano caricando del materiale su un camion il cui enorme telone rosso si apriva come un sipario. Questo è stato lo stimolo per scrivere Le cirque astéroïde. Dopo questo periodo ho voluto esibirmi in strada e il semirimorchio è diventato per me un paesaggio scenico, un luogo di poesia mobile”.
POETICA/MANIFESTO
Da una stagione all’altra, dall’esuberanza estiva alla nostalgia finale: in questa scia di emozioni il nuovo incontro con Poetica, ospita Lamo con le sue intime ballate che raccontano l’amore e la vita e allo stesso tempo lacrime e dolore e la solista Logo con il suo progetto indie punk-pop che si concretizza con il suo primo EP “Inverno Deep”: un pop elettronico che anticipa una stagione malinconica e meno colorata di quella appena passata.
* Poetica/Manifesto fa parte di Di BASE Finiamo, il quinto festival dell’Estate di BASE dedicato alla fine e alla malinconia. Sì, hai capito bene: quest’anno l’Estate a BASE si moltiplica in cinque festival tematici multidisciplinari. Dal 6 giugno al 10 settembre cinquanta giorni di programma, oltre 70 eventi e 120 artist e protagonist.
MAI MAI MAI
Quello di Toni Cutrone, in arte Mai Mai Mai, è un percorso culturale, antropologico e sonoro unico. Una musica tra sacro e profano simile a un viaggio, un itinerario che diventa narrazione, un flusso di suoni e voci che trascende gli elementi tangibili per una musicalità trasversale.
* MAI MAI MAI fa parte di Di BASE Finiamo, il quinto festival dell’Estate di BASE dedicato alla fine e alla malinconia. Sì, hai capito bene: quest’anno l’Estate a BASE si moltiplica in cinque festival tematici multidisciplinari. Dal 6 giugno al 10 settembre cinquanta giorni di programma, oltre 70 eventi e 120 artist e protagonist.