RECORD di Francesca Grilli: una performance al confine

come si descrive il confine tra intimo e manifesto?
La performance di Francesca Grilli, RECORD, si propone di raccontare questo limite.

Nella performance RECORD, un coro di giovani canta seduto su un cornicione, una finestra, un balcone, un luogo al confine tra lo spazio intimo di una casa e lo spazio pubblico. La composizione della canzone è un testo frutto dello scambio, della confessione, della dichiarazione di un hikikomori, con il quale l’artista è in contatto da più di un anno.

La performance è immersa in un’atmosfera che richiama costantemente una possibile caduta. Infatti, il coro si trova in una posizione fisica di disequilibrio, che richiama la sfida di chi deve definirsi nel mondo. Per lavorare sul senso di caduta, di slancio verso l’alto, il percorso di costruzione dell’opera si è confrontato con una stunt-woman. Una donna il cui corpo sfida continuamente la morte assumendo le sembianze di qualcun altro. Nei casi meno gravi, un hikikomori agisce nel mondo attraverso un avatar, un corpo alternativo, un potente alter ego che lo sostituisce nelle attività “pericolose”. L’avatar è una sorta di controfigura fittizia che vive avventure al suo posto e si tiene in contatto con una comunità online. In una società che fa del fallimento uno dei suoi più grandi tabù, le giovani generazioni faticano a lanciarsi nella vita avendo paura di dichiararsi al mondo. Tuttavia, questa ambigua attrazione tra il lanciarsi e il rimanere chiusi al mondo non riguarda solo i giovani. Riassume il momento che stiamo vivendo, in cui siamo tutti coinvolti, con difficoltà e gioie, sentimenti contrastanti e smarrimento.

call RECORD

Per ogni presentazione, Francesca Grilli ha collaborato con un coro locale di giovani. La versione italiana di RECORD è prodotta da Triennale Milano Teatro e supportata da BASE Milano. I cantanti sono stati selezioni da Triennale Milano, con una call terminatasi ieri, nell’ottica di rendere lo spettacolo diverso e unico, e dare voci a giovani spesso non abbastanza rappresentati nelle arti dello spettacolo. Nelle parole dell’artista: portare in tournée l’opera non significa ripetere un lavoro provato, ma trasmetterlo: trasmettere una partitura-pratica a giovani provenienti da contesti e luoghi diversi e lasciare che si diffonda, si trasformi e influisca attraverso il tempo e lo spazio.

Il workshop di RECORD si terranno a BASE Milano 5, 6, 7 luglio, e a Triennale Milano la performance in due repliche il 10 e 11 luglio.

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