Yes Room: una stanza tutta per te con ‘Citofonare BASE’

di BASE Milano
città

Hai mai desiderato uno spazio tutto per te?
Abbiamo deciso di mettere una delle nostre stanze a disposizione della comunità.
L’abbiamo chiamata Yes Room, perché a dire di sì si finisce sempre dove non si credeva di poter arrivare.

La Yes Room fa parte del progetto più ampio Citofonare BASE, nato per consolidare un nuovo modello di istituzione culturale di prossimità. È una stanza dedicata al quartiere, per far nascere incontri e per poter continuare ad essere luogo aperto di confronto, scambio, conoscenza e cultura, in dialogo con la città.

COME FUNZIONA?
Come un caffè sospeso. Quando un’azienda decide di fare un evento a BASE, una parte dei ricavi che otteniamo viene utilizzata per sostenere i costi di produzione e di gestione tecnica dei progetti che saranno ospitati dalla Yes Room.

SÌ MA COSA SI PUÒ FARE?
Restituzioni pubbliche di progetti realizzati sul quartiere, laboratori creativi per le scuole di via Tortona, assemblee di associazioni informali, riunioni di genitori, attività ricreative dedicate a fasce over 65, laboratori informali di artigianato locale, assemblee di commercianti locali, organizzazione di meeting per professionistз che non dispongono di spazi propri… la Yes Room ci aiuterà a continuare ad essere comunità, valorizzando l’identità territoriale con occasioni di incontro e scambio tra nuovз e vecchiз abitanti, e a migliorare la nostra capacità di accogliere, permettendoci di essere luogo di democrazia, sicurezza e libertà.

In questo momento la Yes Room è in fase di test ma non vediamo l’ora di raccontarvi tutte le cose che possiamo fare, insieme.

Il progetto Citofonare BASE è stato cofinanziato dall’Unione europea – Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020 nell’ambito del Avviso pubblico Mi15 – “Spazi e Servizi per Milano a 15 minuti” promosso dal Comune di Milano.

Long Story Short: micro storie contro una a FAROUT 2023

di BASE Milano
#farout
arte

«Conoscere il luogo da dove parliamo è fondamentale per riflettere sulle gerarchie, le questioni di disuguaglianza, la povertà, il razzismo e il sessismo». (da Il luogo della parola di Djamila Ribeiro)

L’espressione “To Make a Long Story Short” significa arrivare direttamente alla parte importante di una narrazione, tralasciare dettagli della storia che si sta raccontando, trascurando quelle che possono apparire informazioni irrilevanti.
Significa, in poche parole, scegliere quale versione della storia dare.

“LONG STORY SHORT” come linea portante di questa edizione del festival FAROUT si muove proprio su questo equivoco, nello spazio scivoloso che si crea tra la Storia con la S maiuscola – quella univoca, contrattata, mediata – e la pluralità delle storie dei singoli, minuscole, considerate spesso irrilevanti.
Eppure, narrazioni plurali avrebbero potuto produrre futuri plurali. Diversi. Futuri che oggi non sappiamo immaginare.

Una storia esiste soltanto quando viene raccontata e tutte le storie non raccontate fanno parte di possibilità represse. 
Cancellare, rimuovere, dimenticare alcune storie impedisce così di sperimentare percorsi di sviluppo alternativi di natura umana, politica e sociale.

E se ritrovassero voce? Forma di espressione pubblica?
Una proposizione che unisce tutte le proposte artistiche dei 10 giorni di questa edizione di FAROUT. Quest’anno a FAROUT ospitiamo opere che sono atti di resistenza e di liberazione dai canoni, dai paradigmi, da ciò che è culturalmente e storicamente accettato. Lo facciamo attraverso il corpo, la capacità generativa della parola, il dialogo (im)possibile tra mondi in conflitto. Ascoltiamo le reazioni generazionali al crollo delle ideologie. Liberiamo la rappresentazione della sessualità dalle dinamiche patriarcali.

Dall’incontro di queste proposte si sviluppano i percorsi che il pubblico potrà scegliere di intraprendere, alla scoperta di una voce plurale della storia.
Anche l’estetica di FAROUT 2023 ci accompagna in questo racconto. La parola che si fa immagine e si distorce, deforma, perde significato (o ne trova uno nuovo). Come nelle performance del festival ricerchiamo e raccontiamo la parola omessa, negata, riscritta, evocata, così nel trattamento della frase How to do things with words (J.L. Austin, 1962), l’autore accompagna alla scoperta dell’atto linguistico, che non si limita a descrivere, ma è capace di produrre immaginazione e poi cambiamento, nuovi mondi.

Linda Di Pietro
DIRETTRICE ARTISTICA DI BASE MILANO

Are You Not Entertained?
Una call per te, partecipa entro il 20 settembre

di BASE Milano
BASE
call
formazione


Una call per te: 
se senti di aver qualcosa da dire
ma forse è la città che non ti ascolta 
e vorresti scoprire nuovi modi per esprimerlo 

Sai cosa sono le “arti dal vivo”? Magari si. E magari sogni anche un futuro come artista, o come lavoratore o lavoratrice nel mondo della cultura. 

E se ti dicessimo che potresti partecipare ad un percorso – gratuito – che ti avvicini a quel futuro? 

Are You Not Entertained? è un percorso gratuito per avvicinare ragazze e ragazzi dai 14 ai 18 anni al mondo della cultura: dalla musica al teatro, dal movimento alla scrittura, le arti performative saranno la nostra cassetta degli attrezzi per costruire insieme spazi di immaginazione e creazione. Il percorso ti formerà in diverse discipline artistiche, ma anche a osservare con sguardo critico, a pensare una performance dall’inizio, a progettare arte insieme alle altre persone.   

Lo faremo partendo dalle basi insieme a chi fa questo di mestiere: artiste e artisti, designer della comunicazione e di progetto, giornaliste e giornalisti, art director e moltissim altr.   

È un programma gratuito che comprende: 

Laboratori artistici: tre programmi di formazione che esplorano e intrecciano tra loro tante discipline e linguaggi del corpo e della danza, del teatro e della musica. I laboratori sono curati dagli artisti associati di BASE Milano: Elisabetta Consonni, coreografa e performer, Corps Citoyen, collettivo artistico multidisciplinare, MOMBAO, duo di performer e musicisti. 

Osservatorio: Una vera e propria redazione giornalistica, che sarà anche spazio in cui sperimentare con i linguaggi comunicativi contemporanei. Sarà curata da Stratagemmi Prospettive Teatrali. 

Produzione culturale: un’esperienza che ti porterà alla co-progettazione e realizzazione di un evento inserito nella programmazione di BASE Milano, in collaborazione con lo staff di uno dei più grandi centri culturali in Italia. 

Quando?

Il percorso inizia a ottobre 2023 e dura un anno. Ma niente paura: è costruito in modo da avere dei periodi di approfondimento, alternati a periodi di pausa, in modo tale da poterlo conciliare con la tua vita di studentessa, studente o lavoratrice, lavoratore. 

Il calendario:

Dal 2 al 4 ottobre 2023 – 17:30/21:30
MOVIMENTO E PRATICHE ARTISTICHE DI COMUNITA’ – And the colored girls say: doo da doo
con
Elisabetta Consonni

Venerdì 3 novembre 2023: apertura residenza + 
Dal 22 al 25 gennaio 2024 – 18:00/21:00
SCRITTURA DRAMMATURGICA E PRATICHE PERFORMATIVE – BARRANI 
Con CORPS CITOYEN 

Dal 5 all’8 febbraio 2024 – 18:00/21:00
LABORATORIO DI SPERIMENTAZIONE MUSICALE – SCINTILLE
Con MOMBAO 

Dal 7 al 10 marzo 2024 – gio, ven 18:00/21:00, sab, dom 14:30/17:30
MOVIMENTO E PRATICHE ARTISTICHE DI COMUNITA’ – TI VOGLIO UN BENE PUBBLICO
Con Elisabetta Consonni 

Dall’11 marzo al 13 maggio 2024 – lunedì dalle 17:30 – 19:30
OSSERVATORIO
Con Stratagemmi Prospettive Teatrali 

Maggio – giugno 2024
PRODUZIONE CULTURALE
Con BASE Milano 

Ottobre 2024
Evento finale all’interno di FAROUT Live Arts Festival, il festival di BASE dedicato alla creazione contemporanea 


PARTECIPA ALLA CALL ENTRO IL 20 SETTEMBRE! COMPILA IL FORM » 

Hai bisogno di maggiori informazioni per capirci di più? LEGGI QUI » 

Oppure scrivi a progettazione@base.milano.it 

La lingua utilizzata durante il laboratorio sarà l’Italiano, ma per presentarti puoi utilizzare la lingua che preferisci.

Are You Not Entertained? è un progetto sviluppato con il sostegno di Fondazione Comunità di Milano.

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