Vogliamo ribaltare la prospettiva.
Tra presenza e mancanza, tra esclusivo
ed escludente, tra visibile e invisibilizzato.
Dove le differenze fanno attrito,
dove le sfumature prendono senso.
Oltre le parole “diverso” e “uguale”
Dove le cose sono same same, but different.
“Same Same But Different” è il nome della visione strategica di BASE, ovvero lo sguardo con cui orientiamo le nostre scelte come istituzione culturale e con cui costruiamo il nostro programma, le iniziative, le residenze artistiche e con cui curiamo le contaminazioni con il territorio e le comunità.
Il nostro obiettivo è diventare un’istituzione culturale aperta e plurale che abiliti e promuova accesso, convivenza e collaborazione: un luogo sicuro, una piattaforma ed una cassa di risonanza per le voci che non ascoltiamo, per i corpi che non vediamo, per tutte quelle storie che non esistono finché non vengono raccontate.
Perché “Same Same But Different”? È un’espressione tipica del sud-est asiatico, in particolare in paesi come Thailandia e Cambogia, dove viene utilizzata per descrivere una situazione o un prodotto che sembra simile a qualcos’altro, ma che presenta comunque delle differenze. Una sfida che suggerisce che, al di là di ciò che è uguale o diverso, ci sono sfumature che sfuggono a ogni definizione. Un luogo dove bisogni, istanze, corpi e voci si mescolano e si sovrappongono senza limiti predefiniti.
PER UNA PERSONA IN PIÙ
Le persone a BASE si sentono previste? Il nostro luogo è veramente per tutt?
Da qualche tempo abbiamo cominciato a chiedercelo. E grazie a queste domande continue riusciamo a percepire le mancanze, ad entrare in contatto con i corpi che ci attraversano, a trasformarci.
Vogliamo essere un luogo che avvicina, invece di allontanare. Una piattaforma che aiuta a superare un ostacolo, o quanto meno a ridurlo; uno strumento che abbatte le barriere, invece di crearne di nuove.
Lo facciamo a partire dal linguaggio: cerchiamo di esprimerci nella maniera più aperta e chiara possibile e magari non sempre ci riusciamo. Facciamo luuuuunghissimi giri di parole perché ci esprimiamo con le circonlocuzioni, preferiamo dire “tutte le persone” al posto di “tutti” o usare le parole tronche, che agevolano i lettori digitali di testi. Scegliamo con cura tutte le espressioni che non escludono nessuna identità di genere e nemmeno nessun corpo, giovane o anziano, abile o disabile che sia.
Lo facciamo perché se anche solo una persona in più può sentirsi accolta da BASE grazie ad una parola detta diversamente, faremo in modo che quella parola sia quella giusta.
Non si tratta solo di una campagna:
Dalla formazione alla creazione di eventi che possano raggiungere e accogliere più persone possibile, il lavoro che portiamo avanti con Same Same But Different può essere raccontato attraverso tre passaggi principali:
Capacity building interno ed esterno
Per metterci in discussione, conoscere e riconoscere le nostre barriere e quelle che lasciano fuori altre persone. Per guardare dove non avevamo ancora guardato e cercare delle soluzioni. Un percorso condiviso dallo staff di BASE e di altre realtà attive nel mondo culturale su i temi di razzializzazione, discriminazione di genere, abilismo. Abbiamo trovato qualche risposta, ci restano mille domande.
Advocacy per l’accessibilità dei centri culturali
Per elaborare uno strumento di riflessione e lavoro per le istituzioni culturali che come noi vogliono ripensarsi in chiave plurale e aperta. Il risultato? Il protocollo: contenuto, contenitore, un documento di lavoro aperto e libero da consultare, utilizzare o rivedere a più mani, voci e prospettive.
Public program
Per fare spazio a prospettive, voci, narrazioni, formati e modelli e “progettare con” al posto di “organizzare per”. Lavoriamo insieme a individui e comunità, aziende private e associazioni, attivist e professionist del mondo dell’arte, del design, della musica e della cultura in tutte le sue discipline.
Grazie al lavoro congiunto con partner istituzionali e scientifici abbiamo scritto un Manifesto per un’Istituzione Culturale Plurale
Un documento che nasce dall’urgenza e dalla volontà di esplorare nuove idee e nuovi approcci per costruire un’istituzione artistica che sia realmente plurale e accessibile. Un’istituzione culturale che faccia da cassa di risonanza di voci ed energie ai margini della vita pubblica, creando spazi di espressione e auto–narrazione attorno cui costruire una comunità in grado di produrre trasformazioni sociali.
ABBIAMO LAVORATO IN CONTAMINAZIONE CON
EUROPE BEYOND ACCESS
Il network internazionale che si interroga sui temi di accessibilità ed inclusione nelle arti performative per generare consapevolezza, diffondere conoscenze ed esperienze di buone pratiche, incoraggiare maggiore partecipazione e leadership della comunità artistica e culturale con disabilità..
MOLESKINE FOUNDATION
Moleskine Foundation è un’organizzazione non-profit che ha l’obiettivo di ispirare una nuova generazione di giovani attivisti a cambiare il proprio futuro e quello delle loro comunità attraverso la creatività e un’istruzione di qualità. Come? Attraverso programmi educativi non convenzionali, finanziamenti a fondo perduto e collaborazioni durature con organizzazioni e individui radicati nelle loro comunità.
MILANO MEDITERRANEA
Milano Mediterranea è un centro d’arte partecipata decoloniale e nomade che parla le lingue del mare. Dal 2020 abita le periferie milanesi, dove realizza progetti artistici comunitari, attività di formazione, eventi e un festival per lo spazio pubblico. Milano Mediterranea è un progetto curatoriale del collettivo artistico Corps Citoyen.
AL.DI.QUA. ARTISTS
Al.Di.Qua. Artists (Alternative Disability Quality Artists) è la prima associazione italiana di categoria di lavorat^ dello spettacolo con corpi disabilitati: è nata nel 2020, dopo che artist di diverse discipline e disabilità si sono riunit per ragionare e proporre istanze in merito all’accessibilità del mondo nel lavoro artistico.
ESPRESSY
Espressy è una think tank multidisciplinare dedicata a diversità ed inclusione: tre figure professionali che hanno unito le loro competenze ed esperienze per offrire consulenza, formazione e comunicazione alle realtà impegnate a migliorare le loro politiche di sostenibilità sociale all’interno e all’esterno.
DIVERSITY
Diversity è una fondazione impegnata nel diffondere la cultura dell’inclusione, favorendo una visione del mondo che consideri la molteplicità e le differenze come valori e risorse preziose per le persone e le aziende. Comunicazione, ricerca, monitoraggio, formazione, consulenza e advocacy a fianco di istituzioni e aziende nazionali e internazionali nel loro percorso di valorizzazione dell’inclusione interna ed esterna.
ASSOCIAZIONE CULTURALE FEDORA
Associazione Culturale Fedora promuove dal 2018 l’accessibilità in ambito culturale per persone con disabilità (con particolare attenzione alle disabilità sensoriali) con l’obiettivo di fornire pari opportunità di accesso alla cultura e di educare la società a un nuovo approccio alla disabilità.
MERENDE
MERENDE è uno spazio intimo e collettivo, una queer zone aperta all’altrove, una festa dove l’evasione diventa atto di resistenza, che offe ciò che ci meritiamo: tutto. MERENDE è progetto residente all’Angelo Mai dal 2018 e ha attraversato luoghi e contesti — ITZ/Berlino, Nessuno/Milano, Fondamenta/Matera, ecc. — manifestandosi in forme differenti, pronte a rovesciarsi l’una nell’altra.
PERIMETRO
Perimetro è un community magazine indipendente nato per raccontare Milano attraverso l’obiettivo di un centinaio di fotograf. Un progetto cartaceo e digitale che coglie e raccoglie la città nei suoi aspetti meno convenzionali, dalle architetture ai luoghi nascosti, dai territori alle loro comunità.