Touching Matter — Dóra Léhy

“La particolarità del tatto, se contrapposto agli altri sensi, è la sua reciprocità.
Possiamo guardare senza essere guardati a nostra volta,
non possiamo toccare senza essere toccati a nostra volta.
Il tatto è il primo senso a svilupparsi,
ed è mediato dalla pelle, il nostro organo più grande”. – Daniel Miller, antropologo

Siete invitat a toccare, tenere, accarezzare, premere, sentire le diverse morbidezze e temperature dei Touching Tools.

I caratteri tattili dei Touching Tools variano nella loro materialità: il calore del legno, la resistenza carnosa della schiuma, la superficie fredda e liscia dell’argilla non cotta lasciano nel palmo della mano ricordi sensoriali diversi. Impegnandosi con loro, il tatto può condurre a momenti di consapevolezza tattile.

Le forme rotonde sono nate da un processo di fabbricazione incarnato: avvolgendo l’argilla, imitando una pratica materna, essa si è arricciata in forma grazie al suo stesso peso e alla forza di tenuta dell’involucro. Touching Matter propone il potenziale di una cultura del tatto che porta alla consapevolezza tattile nelle nostre relazioni con il mondo materiale e, in ultima analisi, con l altr.

BIO

Dóra Léhy, laureata alla Royal Academy of Art dell’Aia, racconta storie personali, osservazioni curiose di dinamiche sociali e comportamenti umani incorporati nel mondo materiale. Attraverso la sua ricerca sui materiali, Dóra Léhy cerca di ampliare il potenziale della materia, abbracciandone le caratteristiche intrinseche a volte trascurate. Il suo lavoro offre incontri delicati con la materia attraverso l’immaginazione utopica e l’intimità.

Questo progetto è realizzato nell’ambito di “The Body is a Movement“, un progetto di Onomatopee e Baltan Laboratories.
Durante il Public Program della Design Week, Onomatopee e Baltan Laboratories presenteranno il progetto con un talk sul ripensamento dell’importanza del corpo (e della corporeità) nel culto contemporaneo dell’iperproduttività.