Porous Cartographies (Cartografie porose) è una ricerca artistica ideata dal duo Franca Petroni e Leonardo Ruvolo, che si propone di riscrivere le geografie simboliche e materiali dello spazio pubblico. Attraverso pratiche site-specific di mappatura, scrittura, documentazione e archiviazione, il progetto sviluppa un approccio ecologico e relazionale al paesaggio urbano, con l’obiettivo di riattivare uno sguardo sensibile e affettivo sui luoghi che abitiamo.
Nato dall’urgenza di ripensare lo spazio urbano in un momento storico caratterizzato da profonde trasformazioni – tra gentrificazione, turistificazione intensiva e privatizzazione – Porous Cartographies difende lo spazio pubblico come luogo politico per eccellenza. In un’epoca in cui ogni centimetro del pianeta è osservato, misurato e digitalizzato, la ricerca critica l’uso dominante delle mappe digitali, che riducono l’esperienza della città a itinerari predefiniti e tempi calcolati, e propone invece una cartografia sensibile che apre a nuove possibilità di scoperta
Il progetto traduce questa ricerca in una pratica articolata in tre fasi:
1. Deriva e cartografia
L’esplorazione parte dall’osservazione dei movimenti dei corpi nello spazio urbano, privilegiando luoghi marginali, di servizio e funzionali spesso trascurati. Attraverso un approccio etnografico e psicogeografico, si tracciano mappe affettive che raccontano densità di incontri, vuoti, conflitti e comunità. Le pratiche di deriva sottraggono lo sguardo dall’astrazione delle mappe digitali per favorire un’esperienza incarnata, fatta di elementi sensoriali e oggetti raccolti: memorie orali, rumori ambientali, immagini analogiche, testi e piccoli manufatti che restituiscono una lettura laterale e intima dei percorsi urbani.
2. Scrittura del protocollo performativo
Dall’osservazione nasce un protocollo performativo, una partitura aperta di azioni, istruzioni e micro-drammaturgie. Questo strumento poetico-politico reinventa lo spazio pubblico come luogo di coesistenza tra le diverse presenze – umane e non umane – che lo abitano, negoziando nuove relazioni tra agenti, osservatori e territori. Il protocollo interpreta le tracce raccolte e apre a possibili modi di abitare la città, invitando a riscrivere le dinamiche urbane.
3. Creazione dell’archivio
L’ultima fase consiste nella costruzione di un archivio critico e poetico, che documenta non tanto eventi concreti quanto una narrazione altra dello spazio urbano. Attraverso tracce audio, mappe affettive, appunti visivi e frammenti testuali, l’archivio restituisce una lettura immaginativa e trasformativa del territorio, suggerendo ciò che lo spazio può diventare oltre la sua forma apparente.
L artist
Franca Petroni è un’artista che vive e lavora a Napoli. Dopo gli studi in Arti Visive e Performative, ha sviluppato un percorso interdisciplinare che integra video, suono e azione performativa. Ha partecipato a residenze e festival nazionali e internazionali, concentrandosi su pratiche site-specific e sulla relazione tra corpo e spazio.
Leonardo Ruvolo è artista e ricercatore, attivo tra Berlino, Amsterdam e Napoli. Il suo lavoro si concentra sull’archiviazione, l’azione performativa e la scrittura. Co-fondatore di MACAO a Milano, Ruvolo indaga le connessioni tra spazio urbano e pratiche artistiche, producendo ricerche che mettono in discussione le narrazioni consolidate dello spazio.
Porous Cartographies è il progetto in residenza a ZK/U Center for Art and Urbanistics, Berlino, vincitore della call per residenze rivolta a progettist, artist, designer e ricercator italian che lavorano all’intersezione tra architettura, spazio pubblico e pratiche performative.