Miriam Daxl — Within Contaminated Circuits

di BASE Milano

Un fever dream di satelliti surriscaldati e strumenti di rilevamento che lottano contro la loro stessa confusione termica

Within Contaminated Circuits è un fever dream di grovigli planetari. Il calore non è un sintomo; è il segnale, il messaggio, l’ospite non invitato che si rifiuta di essere ignorato. Contamina ogni corpo, umano, macchina, celeste. Anche gli atomi più freddi nel vuoto dello spazio sono coinvolti in circuiti di scambio, bloccati in una conversazione infinita di calore, radiazioni e perdite.

Within Contaminated Circuits ascolta il calore, non come un inconveniente o un’interferenza, ma come una storia: una pulsazione, una scandalosa intimità tra cose che non avrebbero mai dovuto toccarsi. Un corpo trattiene il calore; un pianeta esala calore; un satellite, apparentemente immune, tradisce la sua fragilità.

In un mondo di febbre – febbre climatica, febbre tecnologica, corpi che bruciano per le conseguenze dell’estrazione – non possiamo fingere che la misurazione sia neutrale. Misurare è toccare. Toccare è essere alterati. Within Contaminated Circuits mette in scena questo intreccio in una lezione che è meno istruzione e più incantesimo: un fever dream di satelliti surriscaldati e strumenti di rilevamento che lottano contro la loro stessa confusione termica.

La temperatura non è passiva; è una forza di connessione, di contaminazione, di rifiuto. Il calore ci lega gli uni agli altri, all’atmosfera, alle macchine malfunzionanti perse in orbita. il satellite non fallisce perché è debole. Fallisce perché è vivo nel modo in cui tutte le cose sono vive: vulnerabile, incastrato, distrutto dalle stesse condizioni che lo sostengono.

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