Making Kin*: un atto intenzionale e creativo

Verso la Design Week 2025

di Linda Di Pietro
Direttrice artistica, BASE Milano

«Genealogies are not only about tracing lines of descent; they are also about recognizing the interconnections, the friendships, and the alliances that we forge in the world.
[…]
We will have to learn to live in the cracks of things. In the broken places. It is there, in the seemingly inconsequential and the overlooked, that life thrives. And it is there that we must learn to cohabit with the earth, to share space with what is other than human, to be undone in each other’s presence». 

— Bayo Akomolafe, These Wilds Beyond Our Fences (2017) 

Nel 2025, BASE si dedicherà a “fare parentele” come atto intenzionale e creativo, andando oltre le connessioni biologiche per costruire relazioni significative tra umani, non umani e più che umani.

Questa esplorazione mira a ripensare le relazioni in una chiave ecologica e intersezionale, per creare nuove modalità di coesistenza e collaborazione, dove l’interdipendenza e l’alleanza sostituiscono la divisione e l’esclusione. 

Quando Anna Tsing scrive: «non siamo mai stat individui; fin dall’inizio, abbiamo vissuto in collaborazione con ogni sorta di esseri»¹  sottolinea l’idea che la nostra esistenza sia sempre stata intrecciata con altr, spingendoci a considerare la parentela come una rete di nuove amicizie che includono le altre creature e entità altro-che-umane, con cui condividiamo il nostro spazio ecologico. 

Questa riflessione nasce come evoluzione di un anno di programma dedicato al convivialismo,
che ha interrogato come abitiamo la città, il corpo e il pianeta.  

Il percorso sul “convivialismo” nasceva da una connessione diretta con il tema dell’emergenza abitativa a Milano, una crisi che riflette un contesto internazionale di grande instabilità e frammentazione sociale.  

In tutto il mondo, i legami sociali si sono logorati, mentre la parentela biologica ha alimentato conflitti etnici e religiosi, evidenziando l’urgenza di trovare nuove forme di relazione che vadano oltre l’esercizio di “othering” imposto dalla storia e dalle ideologie, che ha disumanizzato lo sguardo verso l’altro. 

Fare parentele rappresenta un invito a ripensare le nostre modalità di relazione anche tra generazioni e generi.

BASE esplorerà le possibilità di alleanze che non siano più fondate su legami familistici o specisti, ma su scelte consapevoli, affinità condivise, interessi comuni e sensibilità reciproche. Questo significa costruire relazioni basate non sul sangue, ma sulla kinship ², sulla cura e sul riconoscimento delle differenze, creando reti intergenerazionali e intersezionali capaci di sfidare le gerarchie e le oppressioni tradizionali.  
 
Le nuove parentele che BASE propone sono atti di resistenza creativa, che mirano a superare le logiche esclusive della parentela biologica per aprire spazi a legami di scelta e di co-creazione. 


¹ Anna Lowenhaupt Tsing, Il fungo alla fine del mondo. La possibilità di vivere nelle rovine del capitalismo, 2021.

² Il concetto di “making kin” è fortemente associato al lavoro della studiosa femminista Donna Haraway, in particolare nel suo saggio Staying with the Trouble: Making Kin in the Chthulucene (2016). Haraway usa il termine “kin” per ripensare le relazioni al di là dei legami familiari tradizionali, sostenendo nuove forme di connessione e cura tra umani, non umani e più che umani.

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