The Porto Design Biennale TIME IS PRESENT. Designing the Common

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La quarta edizione della Porto Design Biennale intitolata TIME IS PRESENT. Designing the Common parte da una domanda semplice ma non banale: “Quante volte non hai avuto tempo?”.

Gli antichi greci distinguevano tra due forme di tempo: Chronos – il tempo quantitativo, quello degli orologi – e Kairos – il tempo qualitativo, legato al senso di occasionalità.
Da allora, Chronos è stato il riferimento principale per identificare il tempo nella vita quotidiana, lasciando da parte Kairos, il tempo qualitativo legato alle attività di svago e al senso di occasionalità. Questo atteggiamento è ciò che ha prodotto le attuali condizioni di esaurimento planetario dei corpi, delle risorse e della Terra stessa – tutti spacchettati nelle loro funzioni utilitarie secondo le leggi dell’efficienza e del turbocapitalismo – tempo incluso.
La cultura della quantità ha impoverito la qualità del tempo, oggettivandolo, frammentandolo e mercificandolo fino a lasciare un generale senso di ansia e non futuribilità.

TIME IS PRESENT. Designing the Common invita a cambiare la nostra prospettiva.
Cosa succederebbe se iniziassimo a osservare anche il potenziale qualitativo del tempo? Forse il presente non sarebbe visto come una crisi da superare, ma piuttosto come una dimensione piena di possibilità collettive da attivare.
Assumendo il tempo come risorsa condivisa e il design come pratica politica di costruzione collettiva del mondo, la Biennale diventa una piattaforma che funziona non più come istituzione ma piuttosto come costituzione capace di produrre attivamente nuove e durature relazioni sociali, forme di organizzazione e modalità di collaborazione.

Con queste intenzioni, TIME IS PRESENT. Designing the Common si presenta come un campo di prova per progetti e pratiche transdisciplinari in grado di progettare oggetti, luoghi, attività e processi capaci di vitalizzare realtà collettive e associative, garantendo loro le condizioni necessarie per generare interventi a lungo termine grazie alla convinzione che il design sia orientato al benessere condiviso degli esseri viventi e del loro ambiente, e viceversa.

Bio

Angela Rui

Angela Rui è curatrice e ricercatrice di design con sede a Milano. Ha conseguito un dottorato in Exhibition Design presso il Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura. Ex designer, per anni ha lavorato come editor e attualmente contribuisce — attraverso attività di mentoring, curatela e scrittura — alla ridefinizione del ruolo del design come pratica critica, capace di sostenere e proteggere il rinnovamento eco-sociale mediante metodologie sperimentali di design sistemico, relazionale e rigenerativo.

Ha partecipato a una vasta gamma di progetti e curato numerose mostre, tra cui ITALY: A New Collective Landscape (ADI Design Museum, Milano 2023; HKDG, Hong Kong 2024, Padiglione Italia Expo2010, Shanghai 2024); AQUARIA. Ou a Ilusão de um Mar Encaixado al MAAT (Lisbona, 2021); è stata co-curatrice di I See That I See What You Don’t See, Padiglione Olandese per Broken Nature – XXII Triennale di Milano (2019) e di Faraway So Close – 25a Biennale del Design di Lubiana (2017).

Ha insegnato nei programmi di Master in Social Design e GEO-Design presso la Design Academy Eindhoven (NL, 2016-2023) e ha tenuto corsi di Critica del Contemporaneo all’Università di Design di San Marino, oltre a collaborare con diverse istituzioni italiane come il MAXXI (Roma), la Triennale di Milano, l’ENSAD (Parigi), l’USI Accademia di Architettura (Mendrisio), Re-Earth – Fondazione Pistoletto (Biella), il Mudec (Milano), lo IUAV (Venezia) e la Domus Academy (Milano). Attualmente è direttrice del programma Master of Arts presso lo IED Milano. I suoi testi sono stati pubblicati su riviste come Abitare, Domus, Icon Design, Pinup, Riposte, Vogue, TLmag, Terraforma Journal, Flashart Italia e Lotus.


Magda Seifert

Direttrice esecutiva della Porto Design Biennale, manager e consulente, con un MBA presso la Porto Business School – Università di Porto (2024). Dal 2020 fa parte del consiglio di amministrazione di esad-idea, Research in Design and Art, dove è responsabile del dipartimento di Progetti Speciali. In questo ruolo, ha lavorato come direttrice esecutiva della Porto Design Biennale (2021 e 2023) e ha fatto parte del team organizzativo della conferenza annuale della Design History Society Displaying Design: History, Criticism, and Curatorial Discourses, oltre a numerosi altri progetti.

Ha esperienza nella preparazione e nella presentazione di candidature per vari programmi di finanziamento europei e nazionali, in particolare per iniziative come il New European Bauhaus, allineando le proposte agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, all’Agenda 2030, all’inclusione e all’innovazione.

Fondatrice e direttrice di Circo de Ideias, associazione culturale attraverso la quale ha coordinato numerose edizioni di conferenze e progetti espositivi dal 2008. Nel 2023 è stata curatrice di Open House Porto, su invito di Casa da Arquitectura. Tra il 2014 e il 2016 ha collaborato con il Canadian Centre for Architecture per il trasferimento dell’archivio di Álvaro Siza presso l’istituzione. Dal 2015 al 2017, insieme a Luís Tavares Pereira e Bruno Baldaia, ha curato la quinta edizione di Habitar Portugal. Dal 2010 al 2014 è stata parte del team della Sezione Regionale Settentrionale dell’Ordine degli Architetti Portoghese, lavorando come consulente per la Presidenza.

Ha conseguito una laurea in Architettura presso l’Escola Universitária das Artes de Coimbra (2006).


Andreia Faria

Nata a Porto nel 1984, ha pubblicato Flúor (Textura Edições, 2013), Um pouco acima do lugar onde melhor se escuta o coração (Edições Artefacto, 2015) e Tão bela como qualquer rapaz (Língua Morta, 2017, Premio SPA Poesia 2018). Nel 2019 ha pubblicato Alegria para o fim do mundo (Porto Editora, Premio Fondazione Inês de Castro), un volume che raccoglie tutti i libri precedenti. Nel 2020 ha pubblicato la raccolta di prose Clavicórdio (Língua Morta) e nel 2022 Canina (Tinta-da-china). Nel 2025 ha ricevuto il Prémio Literário Casino da Póvoa, assegnato nell’ambito del festival Correntes d’Escritas.


Matilde Losi è designer, editor e curatrice. Ha conseguito un MA in Design Curating & Writing presso la Design Academy Eindhoven. Scrive per Elledecor.it e Zero.eu e lavora a progetti indipendenti che spaziano dalla scrittura alla curatela, dall’organizzazione di public program alla produzione di mostre nazionali e internazionali. Ha co-curato la mostra ITALY: A New Collective Landscape (ADI Design Museum, Milano 2023; HKDI Gallery, Hong Kong 2024; Padiglione Italia Expo2010, Shanghai 2024) insieme ad Angela Rui ed Elisabetta Donati De Conti, e la mostra di laurea della Design Academy Eindhoven Moving in Stasis (Nieuwe Instituut, Rotterdam 2020). Ha lavorato come editor per Fictional Journal e Baltan Laboratories nelle due edizioni della Baltan Academy – Make Economy Yours Again. Ha prodotto l’edizione 2021 della fiera Alcova a Milano e la mostra DAE 75: INTERGENERATIONAL GRADUATION SHOW per la Design Academy Eindhoven durante la Milano Design Week 2022.


La Biennale di Design di Porto, nata nel 2019, è un evento che promuove il dibattito e accoglie preoccupazioni e prospettive multiple sul design, sostenendo nuovi discorsi e pratiche che rafforzano la capacità prospettica del design di delineare soluzioni innovative per i problemi collettivi.

Il design è una disciplina che opera anche come verbo d’azione rivelatore. In questo senso, il design si è affermato come un’area di grande importanza per le società, giocando un ruolo fondamentale nella creazione di nuovi paradigmi sociali, politici, culturali e ambientali.

Questo grande evento, promosso in collaborazione tra due comuni (Porto e Matosinhos) e organizzato da esad-idea, vuole creare una piattaforma di dialogo tra società civile, mondo accademico, industria, istituzioni culturali nazionali e internazionali e agenti. Con un impegno verso il territorio e le identità locali, valorizzando l’artigianato e la materialità, la Biennale di Design di Porto trasmette un pensiero e un coinvolgimento ad ampio spettro, partendo dal contesto e dalle dinamiche circostanti per generare speculazioni e dibattiti su questioni globali.

 

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