Janneke de Lange –– LIFE ON PHONE

di BASE Milano

“Life on Phone” nasce durante la residenza artistica di Janneke de Lange presso l’Università di Johannesburg. Invitata a lavorare con i batteri nel CMRC, un laboratorio di microbiologia dedicato agli artisti, ha scelto di esplorare un microcosmo tanto familiare quanto invisibile: i batteri presenti sul telefono.

Un oggetto che accompagna ovunque e che viene costantemente utilizzato, ma di cui raramente si considera la dimensione biologica. Attraverso questa ricerca, de Lange indaga questo mondo nascosto e, al tempo stesso, riconsidera il suo rapporto con il telefono, contrapponendo un processo interamente analogico a un dispositivo iperdigitale.

Utilizzando tamponi sterili, ha raccolto batteri dalla superficie del telefono e li ha fatti crescere su terreni nutritivi in piastre di Petri. Dopo alcuni giorni, ha aperto le piastre per essiccare i campioni, conservando le colonie come strati delicati e materici. Le loro forme e texture rivelano un universo di bellezza e diversità invisibile.

Nel laboratorio di microbiologia, de Lange ha appreso le tecniche necessarie per trattare i campioni e ha successivamente adattato il processo in una versione portatile, che le ha permesso di continuare la ricerca anche in viaggio. Sfruttando il calore del sole, ha potuto osservare come le colonie batteriche mutassero a seconda dell’ambiente e delle superfici con cui era entrata in contatto. Col tempo, questo processo è diventato parte della sua routine quotidiana, intrecciandosi con la sua vita di ogni giorno.

Negli ultimi mesi, ha mantenuto questa pratica con costanza, raccogliendo un campione ogni tre giorni e attraversando continenti e paesi con essi. I campioni essiccati sono stati conservati con cura tra lastre di vetro.

Per presentarli, ha collaborato con il Magic Lantern Museum di Heiloo, utilizzando una Lanterna Magica di 100 anni per proiettare le immagini su una scala di tre metri. Questa tecnica amplifica i dettagli invisibili, trasformando i batteri in mondi alieni, pianeti sconosciuti, corpi celesti. Le proiezioni rivelano la struttura nascosta del microbioma del telefono e, indirettamente, raccontano la storia personale della designer nel periodo di raccolta dei campioni.

Parallelamente, ha lavorato con il fotografo sudafricano Leon Krige nella sua camera oscura. Insieme, hanno utilizzato i batteri come negativi fotografici, stampandoli su carta fotografica Ilford a fibra naturale, risalente a decenni fa. Questo processo analogico ha prodotto immagini in bianco e nero di estrema definizione, offrendo un’altra prospettiva su queste forme di vita invisibili, senza alcuna mediazione digitale.

Attualmente, de Lange sta progettando un mobile espositivo per preservare e presentare la collezione. Unendo vetro, legno e la tecnica Tiffany del vetro colorato, la struttura si aprirà e si trasformerà, come uno spazio di esplorazione in miniatura. Il mobile sarà completato nei prossimi mesi, in tempo per BASE Milano, permettendo al progetto di connettere il microscopico, il cosmico e il mistico, offrendo una nuova prospettiva sul rapporto con i microbi, i dispositivi digitali e il mondo invisibile che ci circonda.

IN COLLABORAZIONE CON

VIAD at the University of Johannesburg

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