Kairos Futura –– The Ministry of Biosymphony

Il cuore del progetto è un’iniziazione rituale a una nuova biocittadinanza. All’ingresso nel Ministero, l visitator vengono accolti da funzionar che conducono un’intervista basata sul riconoscimento di schemi naturali per determinare la loro affinità ecologica. Si sentono più vicini alle nuvole, alla foresta, al deserto, all’oceano, alla neve o alla pioggia? Sulla base delle loro risposte, viene assegnata loro una biocittadinanza e ricevono una spilla da ambasciatore che rappresenta la loro nuova identità. Ogni partecipante riceve inoltre un documento di missione con coordinate e orari per un’assemblea segreta in sintonia con il proprio bioritmo—gli ambasciatori delle nuvole, ad esempio, si riuniscono in un luogo da cui il cielo di Milano è ben visibile.

Lo spazio fisico dell’installazione riproduce una stazione di frontiera governativa, con insegne dipinte a mano, aste con bandiere di ogni biocittadinanza, timbri ufficiali e manufatti biomimetici. Lo staff, nei panni di burocrati solenni e misteriosi, elabora le domande con la serietà di una vera amministrazione. Ma invece di regolare il passaggio attraverso confini geopolitici, questo Ministero facilita il movimento attraverso i cicli naturali, spingendo i partecipanti ad abbracciare un nuovo senso di appartenenza che supera le divisioni artificiali.

Attraverso il concetto di Making Kin, il progetto si estende oltre l’installazione, creando una comunità legata da esperienze biomimetiche condivise. Ogni biocittadin riceve un protocollo per osservare e interagire con il proprio elemento naturale di riferimento. Gli ambasciatori delle nuvole, ad esempio, sono incoraggiati a tracciare i modelli delle nuvole, documentarne le migrazioni e contribuire a un Atlante delle Nuvole collettivo. Queste pratiche condivise danno vita a un dialogo continuo, trasformandosi in una rete di affinità con la natura che prosegue sui social media e attraverso incontri futuri.

Il progetto si inserisce nella ricerca di Kairos Futura sulle forme alternative di cittadinanza, fondate sull’interazione quotidiana con la natura piuttosto che sulle istituzioni politiche. Sfida le concezioni contemporanee di identità, proponendo un sistema in cui l’affiliazione umana è guidata dai ritmi ecologici piuttosto che dai confini. In un’epoca di crisi climatica e alienazione ambientale, The Ministry of Biosymphony offre una reinterpretazione poetica e radicale di cosa significhi comunità, responsabilità e connessione in un mondo interconnesso.

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