Sao–Chun

di BASE Milano

Tradizionalmente, nei funerali taiwanesi, i parenti in lutto impilavano lattine di cibo in torri, un’offerta rituale che, alla fine della cerimonia, veniva condivisa tra amici e familiari. Questo gesto incarnava la memoria del defunto e il senso di comunità. Con l’adozione del capitalismo, però, il contenuto e la struttura di queste torri sono cambiati radicalmente: oggi, la loro altezza e i prodotti che contengono sono diventati indicatori di status e ricchezza, alterando il loro significato originale. L’attenzione si è spostata dal ricordo del defunto alla celebrazione della posizione sociale dei vivi, trasformando un rito profondo in un’occasione per esibire il proprio prestigio.

Il progetto di Shao-Chun prende vita attraverso un’installazione e un rituale dal vivo. Al centro, una torre d’acciaio decorata con elementi in cera fusa, che rappresentano simboli tradizionali taiwanesi e cinesi legati al potere e alla ricchezza. Questi elementi si sciolgono e si deformano sotto l’effetto di una luce a infrarossi, creando un’esperienza visiva e concettuale che riflette la natura effimera della ricchezza materiale e i valori mutevoli delle pratiche funerarie. L’installazione diventa così una potente metafora della caducità e della trasformazione culturale, mettendo in discussione la crescente spettacolarizzazione del lutto.

Shao-Chun affronta questo tema con una prospettiva personale, dialogando con la propria famiglia per comprendere meglio il cambiamento di queste tradizioni. Attraverso il confronto diretto, evidenzia come la sua ricerca sia radicata in esperienze reali, rendendo il progetto non solo un’analisi estetica e concettuale, ma anche una riflessione intima e profonda sulle proprie origini e sul valore autentico del ricordo.

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