Lior Elbaz — Progress in Place

di BASE Milano

Le scarpe non sono più semplici strumenti di transito, ma luoghi di incontro, intrecci tra umano, pietra e terra.

Per andare avanti, dobbiamo sempre muoverci? Progress in Place sfata il mito del movimento, liberando la scarpa dal suo peso di inerzia. Nel loro peso, nel loro rifiuto di un movimento senza sforzo, richiedono qualcosa di più profondo: presenza, contemplazione, una parentela con la terra stessa su cui poggiamo.

Le pietre di basalto – antiche, vulcaniche, indisciplinate – non si sottomettono a passi facili. Resistono, ricordando al corpo il suo legame con il luogo, con la gravità, con la terra. Il progresso non è velocità, ma attrito, consapevolezza, negoziazione lenta e deliberata dell’essere. Queste scarpe non si limitano a contenere le pietre, ma convivono con esse, avvolgendole, modellandole, legandole in una coreografia tattile di pelle e roccia. La tomaia liscia e scolpita contrasta con le suole grezze e massicce, creando una tensione tra l’organico e il fatto dall’uomo, tra il passato e il presente, tra l’immobilità della pietra e il desiderio irrequieto di muoversi.

Il progetto è iniziato con un pellegrinaggio: un viaggio al Rocks Village, in Israele, per seguire la saggezza delle pietre, ascoltando il loro tempo silenzioso e geologico. Lì è emersa una domanda: e se una scarpa non fosse al servizio del piede, ma della terra? Ispirata al Suiseki, la pratica giapponese di venerare le pietre naturali come oggetti d’arte, l’opera getta un ponte tra la venerazione antica e la realizzazione contemporanea. Le tecniche tradizionali di fabbricazione dei sandali incontrano la fabbricazione digitale, con pietre scansionate in 3D che modellano le forme delle scarpe, le cui forme ostinate dettano la calzata finale.

Esposte in dialogo con lo spazio, queste scarpe invitano al tocco, allo sguardo e alla riflessione. Sono artefatti del tempo e dell’intenzione, una meditazione sulla tranquilla radicalità del rimanere fermi. Il progresso non è assenza di movimento: è la presenza del pensiero, della parentela, del divenire con la terra sotto i nostri piedi.

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