Jules Pean — New rocks

di BASE Milano

Un invito a ripensare la materialità, non come proprietà, ma come relazione, come intreccio tra il sostenere, l’erodere, e il restituire.

Le rocce non sono mai solo rocce. Sono storie di erosione e cristallizzazione, di fuoco e pressione, di tempo che si piega e si allunga oltre la comprensione umana. New Rocks traduce questo lento linguaggio litico in una serie di oggetti – vasi, fontane, gioielli da tavolo – ibridi di vecchio e nuovo, funzionale e non funzionale, umano e più-che-umano. Legando i residui di cava con il micelio e altri materiali rigenerativi, queste forme non imitano semplicemente i processi naturali, ma vi partecipano. Non si tratta di artefatti statici, ma di collaboratori irrequieti, sempre sull’orlo della dissoluzione, che si scompongono e alimentano la terra, ritornando ai beni comuni sedimentati

Nella forza tranquilla dei paesaggi rocciosi, dove le scogliere si ergono come il tempo reso solido, c’è qualcosa di mitico: un sussurro di intrecci profondi, di epoche sovrapposte. Nella realizzazione di New Rocks non ci separiamo da questo processo, ma ci inseriamo in esso. La roccia diventa tavolo, il tavolo diventa terra, la terra diventa di nuovo roccia. È un ciclo, un rifiuto dello spreco, un atto di cura.

Creare un legame con la pietra significa abbracciare l’impermanenza, riconoscere l’inanimato e disimparare le abitudini estrattive.


IN COLLABORAZIONE CON
Kultur | lx – Arts Council Luxembourg

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