Ascolta la Mamma

di BASE Milano

Un confessionale per la terra ferita, un santuario speculativo per la creazione di parentele tra le rovine dell’antropocene.

Un cubo di 5m². Le pareti sono percorse da pannelli verticali di piante artificiali e viventi, una coreografia di natura e macchina. L’umidità dell’aria è satura di suoni della giungla: uccelli, foglie fruscianti, mormorii di un mondo che abbiamo spinto sull’orlo del baratro. Al centro, un soffio morbido invita a sedersi, a fermarsi, ad ascoltare.

Fuori, il mondo è testimone. Una mappa dinamica dell’impatto traccia l’equilibrio dell’ambiente prima e dopo il vostro ingresso. Gli schermi mostrano fotografie di generazioni che abbracciano gli alberi, toccano le radici, raggiungono le foglie, i loro gesti riecheggiano nel tempo. Ci ricordano che questa connessione è antica e che questo legame è fragile.

Ascolta la Mamma è più di un’installazione: è uno spazio relazionale, una pratica speculativa per ricordare ciò che già conosciamo. Intrecciando architettura effimera, piante e tecnologia XR, questo progetto getta un ponte tra passato e futuro, umano e non umano, materiale e digitale. Ci invita a fare amicizia con i mondi che stiamo distruggendo, a sederci nella difficoltà della nostra esistenza condivisa e ad agire non per dominio ma per amore.

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