L’installazione scultorea dei Lemonot, le coreografie dei performer internazionali arisandmartha e due talk di approfondimento tra BASE Milano e miart, per una due giorni dedicata alla convivialità. Benvenut all’Art Week 2024.
Venerdì 12 aprile con l’inaugurazione di TALAMO – installazione di Lemonot (Sabrina Morreale e Lorenzo Perri) – BASE Milano dà il via a una serie di iniziative realizzate per il palinsesto dell’Art Week cittadina e di miart 2024.
La scultura performativa, realizzata in collaborazione con Xavier Madden e Katja Banović, introduce al tema della convivialità. Traendo spunto dai significati arcaici o scientifici di “Talamo” – il letto nuziale, il palco per rappresentare i drammi liturgici nel medioevo, la parte del cervello per la trasmissione dei segnali sensoriali al resto del corpo – i Lemonot hanno voluto sintetizzarli in una installazione mobile, realizzando un’architettura conviviale composta da un letto immenso ma leggero, che diventa un palcoscenico in sospensione dinamica tra pavimento e soffitto.
Venerdì 12 e sabato 13 aprile i performer greci arisandmartha (Aris Papadopoulos e Martha Pasakopoulou), attiveranno l’installazione di Lemonot con TALAMO — In a restless state, quattro azioni in cui elementi animati e inanimati si fonderanno con le sue forme abitabili – familiari ma allo stesso tempo ultraterrene. I corpi dei performer sembreranno emergere da TALAMO, plasmati dalla struttura stessa, intrecciandosi, cercando e reinventando il proprio spazio al suo interno. Le configurazioni dell’opera e le configurazioni fantastiche del duo – il cui lavoro si colloca a metà strada tra performance di danza on stage e site-specific – coinvolgeranno il pubblico in un rituale di luci, suoni e gesti eccezionalmente ordinari, sfociando nel surreale e annullando progressivamente il confine tra la materia e il corpo umano.
L’installazione TALAMO è un’entità a sé, con una superficie permeabile e attraversabile che permette di osservarne i meccanismi: un oggetto vivo, sempre attivo, che accoglierà la fisicità di ognuno, collocandola in una dimensione di dialogo costante e collettivo.