Silvia Calderoni, Ilenia Caleo The present is not enough

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Un lavoro collettivo che scrive di un’utopia dei corpi, del desiderio struggente di comunità, di un baluginìo di futuri possibili. Che non sono ancora qui, ma che possiamo solo intravedere attraverso una fessura.

The present is not enough indaga il cruising come pratica relazionale e di sessualità della comunità gay maschile, vista dallo sguardo di donne lesbiche/persone queer. La performance si nutre di riferimenti della sperimentazione artistica della scena gay degli anni ’70/’80 di New York, prima dell’arrivo dell’AIDS – David Wojnarowicz, e poi Peter Hujar, Tava, Frank Hallam, Alvin Balltrop e altr artist, scrittor e studios gay e queer.
Un archivio di immagini e parole che si trasforma in un lavoro corporeo e affettivo, uno stato di eccitazione senza nome che carica l’ambiente. Lo spazio urbano ridiventa selvatico, è un’estetica del collasso, come nei capannoni abbandonati, nell’outdoor privo di regole, nei battuage sulle statali. E ancora Wojnarowicz che si vuole suicidare, il buco di eroina, il tremore nel sole nell’acqua, una gioia estenuante. The present is not enough è un lavoro collettivo che scrive di un’utopia dei corpi, del desiderio struggente di comunità, di un baluginìo di futuri possibili. Che non sono ancora qui, ma che possiamo solo intravedere attraverso una fessura.
Bio

Calderoni-Caleo si incontrano nel 2012 al Teatro Valle Occupato in Animale politico project di Motus e iniziano un progetto comune tra residenze artistiche, atelier di ricerca e performance. Dal 2018 sono docenti allo IUAV di Venezia. Nel 2019, danno vita a KISS, spettacolo con 23 performer. Per la Queering Platform di Hong Kong curano il progetto nomade SO IT IS. Nel 2022 realizzano l’installazione Pick Pocket Paradise per il Castello di Rivoli (To). Sono advisor al Padiglione Italia – Biennale Architettura 2023.

Silvia Calderoni è attrice, performer e autrice. Si forma artisticamente con il Teatro della Valdoca e dal 2006 fa parte della compagnia Motus. Al cinema è protagonista di La leggenda di Kaspar Hauser (2012) di Davide Manuli e Moonbird (2022) di Rä Di Martino. Dal 2023 è consulente artistica di Sherocco Festival (Ostuni).

Ilenia Caleo è performer, attivista e ricercatrice. Filosofa di formazione, si occupa di corporeità, epistemologie femministe e forme del lavoro culturale. Lavora come dramaturg e ha pubblicato Performance, materia, affetti. Una cartografia femminista (2021). Attivista nei movimenti dei commons e queer-femministi, è cresciuta politicamente e artisticamente nella scena dei centri sociali.

Credits

Un progetto di: Silvia Calderoni / Ilenia Caleo

Con: Giacomo AG, Tony Allotta, Silvia Calderoni, Ilenia Caleo, Gabriele Lepera, Fede Morini, Ondina Quadri

Suono: Gabor + SC

Cura e produzione: Elisa Bartolucci

Consulenza drammaturgica: Antonia Ferrante, e molt* amic* praticanti

Co-produzioni: Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio | Progetto Prender-si Cura, Kampnagel (Hamburg), Kunstencentrum Vooruit vzw (Ghent), Motus Vague

Con il supporto del progetto residenze coreografiche Lavanderia a Vapore (Torino)

Grazie a: Leonardo Cruciano, Michele Di Stefano, Paola Granato, Simona Gallo

(2023)

Presentazione primo studio: Festival Buffalo (Roma), giugno 2022 / Centrale Fies apap – FEMINIST FUTURES, giugno 2022

Foto: Roberta Segata, courtesy Centrale Fies – ilenia caleo

  • Durata 60'
  • Apertura porte 15' prima dell'inizio dell'evento
  • → LO SPETTACOLO È CONSIGLIATO
    AD UN PUBBLICO MAGGIORE DI 18 ANNI


    → SONO PRESENTI SCENE DI NUDO
    E RIFERIMENTI ALLE PRATICHE DEL CRUISING


    → NON È UN LAVORO INTERATTIVO:
    IL PUBBLICO È DISPOSTO SU TRE LATI,
    MOLTO VICINO ALL PERFORMER,
    MA NON C’È MAI CONTATTO


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