C’mon Tigre, collettivo cosmopolita di artist noto per una ricerca decennale ai confini tra jazz, funk, world music e sperimentazione visiva, presenta a BASE per JAZZMI LUMINA, il loro nuovo e radicale progetto live che supera le frontiere del concerto tradizionale.
Dopo anni di ricerca artistica e tecnologica, LUMINA è un vero e proprio rito collettivo: un’architettura sensoriale che rompe le barriere fisiche tra palco e pubblico, tra reale e digitale. Dopo la première assoluta al Robot Festival di Bologna, questo viaggio radicale approda a BASE per trasformare lo spazio in un organismo visivo e sonoro vivo e pulsante.
Che ruolo ha la tecnologia nell’esperienza umana? È un’estensione della mente, un nuovo linguaggio collettivo, o l’occasione per un incontro con l’altro da sé? LUMINA è un laboratorio aperto sull’integrazione tra arte e tecnologia che si inserisce perfettamente all’interno di Making Kin, la programmazione di BASE del 2025 dedicata proprio alla costruzione di nuove alleanze tra corpi, intelligenze (umane e artificiali) e immaginari del presente.
Il pubblico è dotato di cuffie wireless e immerso in un audio spazializzato a 360°, mentre luci, laser e scenografie cinetiche creano un flusso continuo tra performance e installazione. Al centro della sala, un ensemble ibrido incarna la loro ricerca: cinque musicisti dialogano con un robot percussionista che suona strumenti provenienti da diverse culture del mondo. L’esperienza è concepita come un rave rituale in cui il pubblico è invitato a muoversi liberamente, esplorando il corpo, il rito e la percezione.