“MAI+ è un momento di contemplazione, una collezione permanente nella città, un’invenzione, un’interpretazione della realtà, un invito ad allenare immaginari possibili. Un pretesto per riappropriarsi del potere dello sguardo, dell’ascolto e dell’esposizione. Che cosa significa creare un’opera d’arte senza toccare la materia ma usando unicamente i sensi e l’esperienza? MAI+ si occupa di trovare negli spazi della città segni e composizioni casuali, che, una volta nominate, acquisiscono un potenziale valore.”
Non c’è un solo modo per attraversare MAI+, ma di sicuro c’è un invito preciso a muoversi nella città e a creare o assecondare immaginari diversi da quelli che più fortemente la dominano. Mi viene da pensare che possa esserci una distanza non troppo grande tra l’approccio del pubblico e quello di chi crea (chi crea cosa?), perchè questo ha molti aspetti potenzialmente comuni ad entrambe: il movimento dei corpi in ricerca delle opere nei quartieri e l’incontro con i territori, la scoperta e il riconoscimento, l’impatto, la percezione, la possibilità sempre aperta di una scrittura personale o collettiva.
“Ad ognuna di queste creazioni involontarie è dedicata una targa che include dettagli tecnici e una narrazione specifica e un catalogo che le raccoglie.”
Le composizioni che incontrerete parlano a prescindere da noi, l’atto di risignificare è un esercizio di ascolto, traduzione e poi di sintesi dei “saperi” personali e collettivi che vengono evocati. Le parole che leggerete o ascolterete non vengono già in partenza da una voce sola, sono il frutto di un incontro. Eravamo in 6 siamo diventat 7 e poi 9.
MAI+ sarà anche a
BASE sabato 12 ottobre a partire dalle H17:00